Vuoi un prestito? Dimmi cosa pubblichi su Facebook!

Sembra davvero assurdo ma potrebbe essere davvero così. Vuoi un prestito? Vediamo cosa pubblichi su Facebook

Vuoi un prestito?“Forse non tutti sanno che…”  come era intitolata una celebre rubrica della Settimana Enigmistica, Facebook è un enorme bacino di informazioni che noi stessi utenti del più colossale Social Network del Mondo forniamo quotidianamente nei nostri post, nelle nostre condivisioni e perfino nelle nostre amicizie.

Basta “sfogliare” per qualche minuto il profilo di un utente per capire la sua fede calcistica, il suo stato civile, le sue passioni politiche e perfino i suoi gusti alimentari, visto i tantissimi post che pubblichiamo di quello che quotidianamente mangiamo.

Con l’avvento di Facebook e degli altri Social, la nostra Privacy è andata definitivamente a farsi benedire. Speriamo, almeno, che noi tutti siamo coscienti di questo.

Da molti anni ormai Facebook utilizza i dati che noi stessi gli forniamo a fini pubblicitari (dove poi finiscano effettivamente i nostri “dati sensibili” resta comunque un mistero).

Recentemente Facebook si è assicurata un brevetto che potrebbe far dipendere la concessione di un prestito personale da amicizie e dati pubblicati sul Social da noi stessi.

Magari sarà un progetto che rimarrà tale, ma se dovesse concretizzarsi potrebbe succedere che alla classica domanda “Vuoi un prestito?‘” potremmo davvero sentirci rispondere “Dipende dalle tue amicizie su Facebook!!“.

Secondo questo brevetto, infatti, una banca potrebbe prendere in esame la richiesta di un prestito personale di un utente verificando i requisiti anche in base al rating della rete di amici che abbiamo su Facebook. Raggiungendo un punteggio minimo predefinito potremmo vederci concedere il prestito, che altrimenti potrebbe venire rifiutato.

Del resto non è una novità, perchè alcune Aziende come Affirm, che si rivolge soprattutto ai giovani, già utilizza i dati dei social network per valutare l’affidabilità di un cliente.

Se il processo dovesse andare avanti potremmo sentirci rifiutare una richiesta di prestito solo per le “cattive amicizie” che abbiamo su Facebook, con un atto assolutamente discriminatorio e ai limiti della legalità.

Ma tant’è, ormai nel nostro Paese di legalità ne è rimasta talmente poca che ci vedremo costretti anche a chiedere un “certificato di solvibilità” ai nostri amici prima di aggiungerli nella nostra rete.

 

 

 

 

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